Posted: Agosto 12th, 2018 | Author: tilt | Filed under: TAP | Commenti disabilitati su Contro la loro energia che alimenta questo mondo disumano, azione!
«Ma sì, ma sì!» gridava. «E io l’andrò a scovare dietro al Capo di Buona Speranza e al Capo Horn e al Maelstrom e alle fiamme della perdizione prima di perdonargliela. Ed è per questo che vi siete imbarcati, marinai! Per cacciare quella balena bianca su tutti e due i lati del continente e in ogni parte del mondo, per farle sfiatare sangue nero, per buttarla a pinne in aria. Che ne dite, ragazzi, ci diamo subito una stretta di mano? Mi sembrate gente di fegato»
(Moby Dick)
Marzo 2018 – Nei dintorni di Cannes abbiamo mandato a picco, praticando dei buchi nella chiglia, l’imbarcazione a vela di un ingegnere affiliato alla Bonatti Spa, responsabile tra l’altro del gasdotto Tap in Italia.
Contro la loro energia che alimenta questo mondo disumano, azione!
Monsieur Simon, se non abbandonerà il suo posto perderà la casa oltre alla barca. Converrà con noi che non sarebbe vantaggioso.
Alcuni marinai anarchici superstiti di Kronstadt
pubbl. il 10/8/18 su nantes.indymedia.org/articles/42347
Posted: Agosto 12th, 2018 | Author: tilt | Filed under: Energia | Commenti disabilitati su L’eolico, la guerra e la pace
Nelle prime ore della notte del 3 agosto, nel nord Bugey, alcuni nottambuli s’avventurano su un crinale un tempo coronato dalle cime degli alberi, oggi dominato dalle macchine dell’industria eolica. È per esse che i ribelli sono usciti stanotte, per distruggerne una, o magari due. Si danno da fare e presto si ritirano nei boschi. Alle loro spalle, a circa 100 metri al di sopra del suolo, le fiamme cominciano a consumare la struttura con un crepitio metallico.
Il Bugey è già tristemente celebre per la sua centrale elettronucleare. Ahinoi, le infrastrutture dell’atomo non hanno l’esclusiva nella distruzione di queste contrade trasformate in risorse, preliminare della energia-merce. Qui la foresta è lacerata da linee elettriche e da strade sterrate, devastata da città e villaggi, con le loro segherie, cave, stazioni sciistiche… e ora col loro parco eolico.
Si può studiare attentamente un modo di produzione, analizzando un gran numero di parametri relativi. Si possono fare calcoli, analogie, paragoni, ipotesi, deduzioni. Si può anche considerare che tutti questi dati seri sono gli elementi del linguaggio di una mentalità tecnica e quantitativa, che questa stessa mentalità scientifica presiede ovunque all’amministrazione di persone e cose. Che non esistono energie alternative o rinnovabili. Total, Areva, EDF e Vinci sono tra i maggiori investitori nel settore eolico. Che esiste un solo leviatano che diversifica e ottimizza la sua produzione di megawatt. Una guerra insidiosa e devastante viene combattuta contro tutto ciò che non è ancora riducibile al capitale. Che lo si ignori o che lo si riconosca, essa ha conseguenze tragiche sulle nostre vite. Ribelli senza causa né speranza, entriamo in questa guerra consapevoli di essere niente, desiderando tutto. Vittoria e sconfitta non sono più nel nostro lessico, l’essenziale è altrove, si trova interamente nell’atto di combattere.
Di questa guerra, che si intensifica sugli sfruttati che resistono da molti anni, andiamo fieri e inviamo il nostro più alto rispetto a tutti i ribelli che lottano contro i nostri nemici. Grazie a te Burienne che combatti contro il nucleare e il suo mondo, a te a Briançon e dintorni, che vuoi distruggere le frontiere e mostri la più bella solidarietà internazionale, grazie alla Borie e tutti gli altri squat che sono altrettanti bastioni contro un ambiente mortifero in cui la legge ELAN è una nuova arma di distruzione di massa nei confronti delle occupazioni.
A tutti coloro che non hanno relegato i loro sogni sul cammino del rimpianto, grazie, le vostre battaglie ci ispirano.
Lo Stato è in guerra e dispone di mezzi illimitati per domare la ribellione (militari, sbirri, servizi segreti, media, scuola …). Finiremo, senza alcun dubbio, come molti dei nostri amici, compagni ed antenati, prigionieri di guerra come nemici della repubblica o uccisi da questa milizia. La prigione, arma di terrore utilizzata per dissuadere, reprimere e poi distruggere la nostra vita sociale. Il terrorismo di Stato si abbatte sulle classi più povere con questa arma che distrugge la nostra immaginazione, i nostri desideri, e quando il terrore psicologico non è sufficiente si spinge fino a distruggere le nostre carni. È spaventato, uccide, mutila e si serve delle peggiori tecniche di manipolazione di massa per pacificare la popolazione.
Ci sottraiamo alla passività e alla rassegnazione di fronte a questa guerra di cui non vedremo la fine.
Poiché le nostre vite sono condannate, combatteremo fino alla fine.
da nantes.indymedia.org/articles/42325
Posted: Agosto 1st, 2018 | Author: tilt | Filed under: Energia | Commenti disabilitati su Combattere il TAP
Il Trans Adriatic Pipeline (TAP) è in via di costruzione al fine di trasportare gas naturale dal Mar Caspio in Europa. Il gasdotto partirà vicino al villaggio greco di Kipoi al confine con la Turchia (dove si collega con il Trans Anatolian Pipeline). Da lì dovrebbe attraversare il nord della Grecia per 550 chilometri, arrivare poi in Albania da dove attraverso il mare Adriatico raggiungere nuovamente la terraferma nel Salento, in Italia. Lungo il tracciato in Grecia, il gasdotto dovrebbe contemplare 22 stazioni con valvole di blocco (punti in cui è possibile chiudere il gasdotto, ad esempio per motivi di sicurezza o di manutenzione), una stazione di compressione vicino a Kipoi ed un’altra vicino a Serres (in cui la pressione viene aumentata per ottimizzare il trasporto). Il progetto ha iniziato ad essere sviluppato nel 2003, nel 2015 sono stati avviati i lavori reali in Albania. Nel frattempo i lavori sono cominciati anche in Italia ed in Grecia.
I testi qui pubblicati sono stati scritti in Italia, dove è in corso una lotta contro questo progetto del potere. I testi parlano della specificità di questo progetto e dei suoi diretti responsabili, della distruzione ecologica e della militarizzazione dei territori, ma anche del valore simbolico di questo progetto per l’economia, lo Stato e l’oppressione in generale. Gli scritti si concentrano su questo elemento specifico del sistema, ma con un occhio costante sulla realtà più vasta, sulla totalità del dominio di cui esso è una parte. Questi testi non hanno altra intenzione che quella di incoraggiare chiunque, ovunque, anche in pochi, a sabotare ed attaccare questo progetto, chi ne trarrà profitto e l’esistente che servirà.
Infine, o meglio per cominciare, i seguenti testi propongono un metodo, un modo per lottare, a chiunque voglia battersi contro questo gasdotto. Essi sottolineano la possibilità e l’importanza di lottare in modo autonomo, anti-istituzionale e diretto, di sabotare e distruggere ciò che ci sta distruggendo.
Come potremmo combattere il mondo della politica usando la politica? Come potremmo combattere il mondo dell’autorità creando noi stessi leader e capetti? Come potremmo combattere questo mondo che cerca di privarci di ogni reale autonomia, delegando noi stessi una parte delle nostre lotte ai media o all’opinione pubblica? Non è possibile, sarebbe una presa in giro.
Nel modo in cui ci poniamo in conflitto con questo mondo, portiamo le idee di un mondo nuovo e totalmente diverso. E queste idee prendono vita qui ed ora, nella nostra rivolta contro il dominio.
Atene 2018
Elenco dei testi:
1 / Combattere il TAP
3 / Alcune righe sul TAP
11 / Dall’altra parte
23 / Ridendo, sotto sotto…
25 / A cosa serve l’energia?
35 / La guerra in casa
37 / Alcuni indirizzi utili
Μάχοντας τον TAP