Dall’altra parte
Posted: Marzo 1st, 2018 | Author: tilt | Filed under: Energia | Commenti disabilitati su Dall’altra parteDossier “Dall’altra parte” – gennaio 2014
Dossier “Dall’altra parte” – gennaio 2014
È passato quasi un anno da quando un fatto apparentemente insignificante è stato la scintilla che ha infiammato la protesta contro Tap, facendola uscire da quella simbolica che era stata fino a quel momento e scavalcando chi si era autoproclamato unico oppositore. Giorni entusiasmanti in cui una piccola parte della popolazione, con la sua determinazione e la sua fantasia, ha messo concretamente i bastoni tra le ruote della macchina devastatrice, prendendo in mano le redini della propria contrarietà all’opera e smettendo di affidarsi alle carte bollate ed alla politica che, nel corso degli anni, avevano manifestato tutta la loro inconcludenza. Ed è stata necessaria tutta la forza della politica – dall’alto come dal basso – per far rientrare una protesta che sembrava volesse, e potesse, radicalizzarsi. Una politica variegata, composta da aspiranti leader pronti a salire sul nuovo palcoscenico per piazzare la propria bandierina o imporre la propria supremazia; tutti versatisi in zona San Basilio, anche coloro che, fino al giorno prima delle proteste, neanche sapevano del progetto di un gasdotto nel Salento o non conoscevano nemmeno le strade per arrivare.
In questo anno Tap è andata avanti coi lavori senza che quella determinazione iniziale tornasse ad essere incisiva, ma nulla è ancora perduto. Saremo ancora capaci di lasciarci alle spalle la politica e le carte bollate? Saremo ancora capaci di opporci concretamente e con coraggio? Saremo ancora capaci di invertire la rotta?
Provarci è il minimo che si possa fare.
La Decrescita Felice è l’obiettivo di una Politica Onesta che, con il contributo di una Finanza Etica, sappia fare ricorso ad una Tecnologia Pulita. Se dovesse realizzarsi non ci sarebbe più bisogno di fare alcuna Guerra Umanitaria pur di avere il controllo delle fonti di energia, né per l’interesse di un governo (Democrazia Popolare o Oligarchia Illuminata) né in nome di una religione (Cristianesimo Tollerante o Islam Moderato).
La cosa è talmente ovvia da ottenere persino il consenso del partito dei Liberi Pensatori Nazisti.
Uno spazio e un foglio. Tilt è un nuovo progetto per provare a riprendere il filo di un discorso mai interrotto: quello di una opposizione a Tap — e non solo — senza mediazioni né compromessi, una opposizione radicale che abbia nella conflittualità costante il suo punto di forza e di rottura; non solo contro Tap e tutti i suoi collaboratori, ma anche contro il mondo della politica che lo ha approvato, contro l’economia che lo sostiene e contro i gestori dell’ordine che lo proteggono.
Uno spazio in cui discutere, incontrarsi, scambiarsi informazioni, auto-organizzarsi, dare e ricevere suggerimenti. Un foglio per iniziare a criticare quanto ci circonda, per iniziare ad esprimere ciò che abbiamo a cuore.
Un foglio e uno spazio con cui cercare complicità inaspettate per ripartire all’assalto delle nostre aspirazioni più ardite. Un foglio ed uno spazio che contribuiscano a far detonare la protesta. Perché per bloccare TAP occorrono azioni dirette, non ricorsi al Tar o petizioni.
Uno spazio ed un foglio che tuttavia non saranno a disposizione di chiunque. Saranno di parte, dell’altra parte — quella che ritiene che gli artefici del disastro sociale ed ecologico non possano al tempo stesso essere chiamati a trovare la soluzione.
Tra le mura di Tilt, tra le pagine di Tilt, non troveranno quindi ospitalità né partiti né sindacati né comitati (grandi, medi o piccoli che siano), né sindaci né giornalisti. Perché la nostra unica possibilità si trova nella loro disfatta — in un rapido tilt industriale, in un irreversibile tilt istituzionale.