L’industria eolica francese sotto tiro
Posted: Gennaio 5th, 2019 | Author: tilt | Filed under: Energia | Commenti disabilitati su L’industria eolica francese sotto tiroA Limouzinière (Loire-Atlantique) nella notte fra mercoledì e giovedì 3 gennaio 2019, verso mezzanotte, il motore di una turbina eolica industriale è stato distrutto da un incendio. La navicella a 80 metri da terra ha preso fuoco, ma non è stato l’unico elemento colpito: anche le pale della turbina eolica così come la parte appena sotto la navicella sono state avvolte dalle fiamme. «Possiamo già dire che i danni ammontano a diverse centinaia di migliaia di euro», ha valutato il vice direttore generale di Engie Green, che gestisce tre delle sei turbine del sito.
Le turbine eoliche industriali sono in genere dotate di sistemi di allarme a distanza. Engie Green, che ne gestisce 750 in tutto il paese, ha situato a Châlons-en-Champagne il suo centro di monitoraggio a distanza, il quale riceve di continuo «tutti i dati e tutti gli allarmi» (24 ore su 24, 7 giorni su 7). Tra l’inizio di un incendio e l’attivazione dell’allarme, esiste per fortuna un ritardo di diverse decine di lunghi minuti — il tempo che il fuoco compia la sua opera e la turbina eolica si fermi — e ad esempio, nel caso di Limouzinière, sono stati i residenti ad avvertire i pompieri.
Se per il momento le autorità, per non dare cattive idee, hanno classificato come «sconosciute» ed «oscure» le cause di questa distruzione incendiaria, si può rimarcare comunque che secondo il database istituzionale Aria ci sono stati finora solo 18 casi di incendi dal 2003 su oltre 10.000 turbine eoliche installate fino ad oggi in Francia. Ad eccezione dei fulmini da cui sono protette o delle tempeste, per la maggior parte sono stati «atti dolosi» a privare questo mondo dell’essenza di cui ha disperatamente bisogno. A meno di credere nel miracolo della combustione spontanea o di pensare che una turbina eolica possa suicidarsi, e tra l’altro proprio verso mezzanotte…
Il giorno dopo in un posto chiamato Rouvray, a Lanouée vicino a Ploërmel (Morbihan), nella notte da giovedì a venerdì 4 gennaio 2019, verso l’1 del mattino, questa volta è andato in fumo il trasformatore elettrico da 20.000 volt appartenente alla compagnia Steag New energia e situato in un campo di 4 turbine eoliche. «La porta dell’edificio è stata scardinata ed è scoppiato un incendio all’interno causando danni», secondo il giornale locale, causando l’arresto totale di tutte le turbine eoliche. Ancora una volta l’incendio viene definito «sospetto», in modo da non dare cattive idee su come privare questo mondo dell’elemento di cui ha disperatamente bisogno. Certamente il secondo curioso fenomeno di combustione spontanea o di suicidio di turbine eoliche in meno di 24 ore, e già che ci siamo verso l’una del mattino…
In questo inizio del nuovo anno 2019, con questi due piccoli calorosi miracoli di origine «sospetta» e «sconosciuta», la parte occidentale del paese ci tiene decisamente a giocarsi con fervore la sua reputazione di terra storica del cattolicesimo. A meno di fidarsi di un famoso filosofo di origine tedesca, il quale all’annuncio di questa buona notizia avrebbe dichiarato laconicamente: «Umano, troppo umano». Secondo i portavoce del potere, ovviamente…